martedì 30 marzo 2010

Fabregas l'Elfo, Dzeko l'Orco e Krasic il Mago

Ok ... visto che il campionato è finito (primo e secondo posto sono già prenotati - e se per caso dovesse accadere l'imponderabile, oltre a festeggiare potrò sempre dire che questo post era scaramantico e che ha pure portato bene - mentre il terzo è già in saccoccia - e in questo caso, se dovesse capitare il disastro, dovrò cambiare identità e continente) ... dicevo ... visto che il campionato è gia finito, ricomincia la giostra del calciomercato ... croce e delizia (tanto croce e poco delizia da qualche tempo) di ogni tifoso dotato di un minimo di trasporto per la propria squadra.
Non mi metterò, adesso, ad elencare chi mi piacerebbe che arrivasse o chi, invece, gradirei che veleggiasse per altri lidi. O meglio ... farò anche quello, ma mi preme principalmente ipotizzare quali scenari si prospettano per questo nuovo giro di valzer.


Il primo "affresco" che si può immaginare è anche quello che temo maggiormente: un affresco che potrei intitolare "VIVACCHIARE".
Il "vivacchiare" prevede la conferma di tutti i mammasantissima attualmente in forza al nostro amato Milan, e cioè Seedorf, Pirlo, Gattuso, Zambrotta, magari Inzaghi ma, soprattutto, Ronaldinho.
Ronaldinho, a mio parere, è la chiave di volta, l'architrave, il fondamento filosofico della pratica dell'immobilismo (e non sto parlando del dinamismo del Gaucho).
Pur riconoscendone le qualità e valutando la sua stagione discreta/buona (discreta perchè troppo discontinua, caratterizzata da picchi di eccellenza ma anche da improvvisi e frequenti cali di tensione), vivo il Gaucho come una sorta di camicia di forza tattica ... la sua presenza costringe la squadra ad assumere una fisionomia specifica, in linea con l'immagine del Milan di questi ultimi anni nei quali il fraseggio orizzontale, lo sterile possesso di palla, i ritmi lenti e compassati sono stati la regola.
In questo affresco, le macchie di colore che possono ravvivare un pò l'insieme si possono individuare in qualche ritocchino qua e là ... Favalli smette e arriva Yepes, Kaladze parte ed ecco Astori, Oddo e Janku si convincono ad andare e magari arrivano Mesto e Chissachì (non Cissokho), Dida va in scadenza e torna Storari ...
Ma questa "visione" contempla anche lo scontato colpo di teatro per tacitare i più esigenti (alla Huntelaar per intenderci).
Racimolando qualche spicciolo tra i risparmi sugli ingaggi di chi non c'è più, una salutare tournè estiva in giro per il mondo e la cessione di qualche giovanotto, si potrebbe anche arrivare a portare a buon fine il tormentone della scorsa estate: Dzeko (ma non è detto) ... magari sacrificando in parziale contropartita anche il prodotto del "vertice di mercato" del luglio scorso ... il sopra citato Cacciatore.
E può anche darsi che uno Dzeko possa in qualche modo migliorare la situazione generale, ma temo che innestare un giocatore, per quanto ben dotato, in un impianto di gioco asfittico, possa risolvere ben poco; e la prospettiva di assistere al remake del film di questi ultimi anni, per noi tifosi, sarebbe assicurata.


La seconda ipotesi è la più suggestiva, ma arriva dritta dritta dal mondo delle fiabe.
Racconterebbero i fratelli Grimm di un Principe Azzurro ormai stufo e annoiato dal suo regno immutabile e monotono che, colto da un improvviso moto di vitalità, decide di aprire i suoi forzieri ammuffiti e arrugginiti per ingaggiare un nuovo Architetto di Corte a cui affidare la gestione del piano regolatore urbanistico, e nuovi artisti per sostituire quelli ormai vecchi e noiosi che da anni gli propongono sempre gli stessi spettacoli.
Volendo fare dei nomi, senza uscire da questo clima fiabesco, mi piace immaginare un Milan che punti a cambiare pelle investendo principalmente su tre giocatori: Fabregas (l'Elfo Architetto), Dzeko (l'Orco) e Krasic (il Mago).
Il piano regolatore prevederebbe la trasformazione del 4-3-3 (o 4-2-1-3, o 4-2-fantasia, o 4-2-apatia), in un classico, elegante, solido, comodo, efficace e pragmatico 4-4-2.
Il Principe Azzurro non avrebbe neanche bisogno di svuotare i suoi forzieri ... certo, qualcosa deve tirare fuori, ma una buona parte delle risorse necessarie si possono trovare ricavando qualcosa dalle cessioni e risparmiando sugli ingaggi dei vari Ronaldinho, Seedorf, Pirlo, Gattuso, Zambrotta, Kaladze, Janku, Oddo, Inzaghi, Dida ...
Per la difesa mi piacciono molto Criscito e David Luiz, che sono entrambi in grado di giocare sia in mezzo (insieme a Nesta, Thiago, Bonera e lo Yepes ormai sicuro) che a sinistra (Antonini), mentre a destra si può anche tenere Zambrotta come alternativa a un Cassani oppure a Isla, o magari Santacroce che può pure giocare in mezzo, anche se mi piacerebbe vedere Maggio li sulla destra (si, lo so ... Maggio è più un centrocampista ... ma anche Abate lo è).
Krasic e Vargas sarebbero due esterni di centrocampo coi controfiocchi (con Abate e Galloppa alternative), Fabregas, Flamini, Ambrosini e magari Dzemaili potrebbero completare il reparto di centrocampo.
In attacco, con il 4-4-2, sarebbe finalmente possibile avvicinare Pato alla porta, lasciandolo libero di scorrazzare intorno a Dzeko (o Borriello), e sono certo che Pato nei pressi della porta sarebbe decisamente più pericoloso che relegato lungo la linea laterale. Per completare il reparto ci vuole anche un VERO vice Pato, che potrebbe essere Suarez (Ajax, 29 reti in 28 presenze fino a oggi) o comunque una VERA seconda punta.
Ecco ... questo è il Milan che sogno di vedere il prossimo anno (e se ho sforato con gli extraUE possiamo sempre chiedere una consulenza ad Oriali).


Tra la prima ipotesi, la più probabile, e la seconda, un sogno che non si realizzerà mai, esiste una terza possibilità che è un pò una via di mezzo.
Potrebbe anche capitare che solo alcuni dei senatori facciano le valigie e vengano rimpiazzati da giocatori mediamente giovani, mediamente forti, non troppo costosi o a parametro zero e con un ingaggio compatibile con il nuovo clima di austerità per contribuire ad abbassare il monte ingaggi e ringiovanire la rosa.
Le prospettive sarebbero le stesse della prima ipotesi e di questi ultimi tre anni ... il secondo/terzo posto in campionato e gli ottavi di Champions ma, almeno, si potrebbe in qualche modo sperare di avere una squadra con una diversa fisicità, ritmi più sostenuti e una parvenza di prospettive future.
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Alla società chiedo con forza una sola cosa ... CHIAREZZA.
Non ci sono i soldi per ridare speranze di vittoria ai tifosi? ... Ditelo prima, siate espliciti ... può anche darsi che i tifosi lo capiscano e tornino a frequentare lo stadio.
I tifosi sono stati vicini alla squadra anche quest'anno, hanno disertato San Siro solo per esprimere il loro disappunto nei confronti di una Società e una proprietà che si è presa gioco dei loro sentimenti, e l'unico modo civile e non violento che si potesse adottare era non frequentare lo stadio.
Adesso Galliani e Berlusconi non potranno più comportarsi allo stesso modo ... se lo facessero dimostrerebbero solo disprezzo nei confronti dei sentimenti della tifoseria.
La scorsa estate è stata dura da sopportare ... una seconda sarebbe imperdonabile.

lunedì 29 marzo 2010

Rassegnàti

MilaNosocomio
Loro si sono rassegnati, a noi non resta che fare lo stesso.
Nel secondo tempo contro il Napoli la squadra ha espresso il massimo sforzo facendo anche bene ma rimanendo con niente in mano.
Il triplice fischio finale di quella partita ha rappresentato anche la fine del nostro campionato. Mi sembra evidente che la squadra non ci crede più.
Il mancato sorpasso di domenica scorsa sommato alla inarrestabile ecatombe di infortuni di questo periodo ha minato in profondità la fiducia del gruppo, e questo stato d'animo è emerso chiaramente nelle ultime due partite.
Mancano sette giornate al termine di questo ennesimo campionato interlocutorio, e vantiamo nove punti di vantaggio sul Palermo.
Suggerisco di spostare il mirino sui siciliani e tenere duro per conservare questo prezioso terzo posto.
Viste le premesse, e a parte le delusioni figlie delle illusioni, il terzo posto in campionato si potrà valutare positivamente, e a quel punto, passato questo anno sabbatico, potremo farci un'idea più chiara riguardo le intenzioni della proprietà sul futuro di questa squadra.

giovedì 25 marzo 2010

Poveri illusi ... anzi, poveri e illusi

MilaNullo
Va beh ... eravamo, anzi, siamo ancora a tiro della capolista, ma la prestazione sconfortante di ieri a Parma moltiplica per X (incognita) i quattro punti di ritardo da quelli là.
Il tifo si sa che ha poco a che fare con la razionalità, e la posizione di classifica ci ha illusi che fosse possibile un miracolo.
Domenica aspettiamo la Lazio senza Pato, Nesta e Bonera infortunati e senza Dinho e Pirlo squalificati. Vedremo se Leonardo adotterà uno schema adatto alle caratteristiche dei "superstiti" o se insisterà sul suo modulo preferito a dispetto della logica e del buon senso.
Non voglio spendere troppe parole nei confronti dell'arbitro, mi limito solo a fare i complimenti a MoUrganti, un arbitraggio che lascierà sicuramente soddisfatto il Questore Oriali.
Una partita come quella di ieri lascia sconfortati su tutta la linea, non c'è un solo aspetto che possa minimamente consolare e dare qualche speranza per l'immediato futuro. Per il futuro meno immediato vedremo, ma anche per quello i segnali sono poco incoraggianti.
Comincio a nutrire seri dubbi sulle capacità di Leonardo, persona squisita e dirigente di altissimo livello, di guidare una squadra dalla panchina ... si va a Parma a cercare di tenere botta rispetto ai cuginastri contando poi in un risultato a noi favorevole sabato prossimo, e Leonardo manda in campo una sola punta.
Soluzione che ha sempre portato il povero centravanti di turno a vagare smarrito in balia della difesa avversaria senza avere la minima possibiltà di tirare in porta, (il tiro in porta ... questo sconosciuto).
Mettere Seedorf a fare il verso a Pato è stata la scelta meno comprensibile. Si sa che nè lui nè Dinho amano inserirsi negli spazi ma preferiscono ricevere palla sui piedi per poi lavorarla al tornio, limarla, fresarla e lucidarla per bene prima di restituirla creando, in questo modo, un "effetto rallenty" che a tutto serve tranne che ad aprire una difesa schierata ... certo, facile parlare dopo, ma non c'è un solo milanista che ieri prima della partita, dopo aver saputo la formazione, non avesse previsto tutto questo (dati causa e pretesto come diceva Guccini).
Che Pato sia insostituibile lo dice il campo e lo confermano i numeri. Basta rileggere i dati del post precedente che, aggiornati, diventano: tre reti nelle ultime otto partite e zero reti nelle ultime cinque trasferte senza il Papero, che è l'unico in grado di scardinare le difese avversarie con le sue accelerazioni e i suoi inserimenti.
Queste cose le sapevano anche Leonardo e Galliani (Berlusconi non credo) e mi chiedo se si sia acquistato Mancini per trovare una soluzione (comunque inadeguata) a questo problema, o per dare ai tifosi una parvenza di operatività di pura facciata. Fatto sta che Mancini, ieri, è rimasto in panchina a favore di Seedorf.
Ma la partita di ieri ha anche confermato quanto sia necessario, la prossima estate, rinnovare pesantemente la rosa, e valutare con attenzione le prospettive di crescita di Leonardo come allenatore.
Non si deve commettere l'errore di pensare che, ancora una volta, sia sufficiente apportare qualche ritocco da inserire nel meccanismo ... è proprio il meccanismo da sostituire.
Ci sono giocatori che mi hanno reso orgoglioso di essere un tifoso rossonero per tanti anni (forse troppi), e ci sono giocatori che avrei voluto vedere in rossonero qualche anno prima del loro arrivo. Adesso è indispensabile lasciare da parte i sentimentalismi, questi giocatori sono stati abbondantemente ripagati per quello che hanno dato al Milan sia in termini di gloria sportiva che in termini di soddisfazione economica, ma se la prossima stagione non si vuole assistere al remake di questi ultimi anni è improrogabile un netto cambio di rotta.
Ma queste cose le sanno anche in via Turati, serve solo la volontà e/o la disponibilità ad investire il giusto, ed è questo il punto interrogativo più grande.

mercoledì 24 marzo 2010

Milan, pondera ... l'insostenibile assenza del Papero ...

La tegola del nuovo stop di Alexandre Pato è un duro colpo da sopportare.
L'aspetto che emerge da questi ultimi tre mesi scarsi, è la difficoltà che incontra la squadra in fase realizzativa in mancanza di un attaccante come Pato. La carenza nell'organico del Milan di un giocatore con quelle caratteristiche si sta rivelando un problema difficilmente risolvibile, e che il problema di non avere un'alternativa a Pato esistesse non lo scopriamo certo oggi; è stato oggetto di discussione sia durante il mercato estivo sia nella sessione invernale.
In assenza del Papero è stato utilizzato Beckham contro Genoa, Juventus e Siena con risultati ottimi (12 gol) ma in qualche modo fuorvianti, perchè ottenuti rispettivamente grazie all'atteggiamento tattico spregiudicato adottato dal Genoa, in virtù dei tre gol segnati alla Juventus su calcio d'angolo e a causa dell'espulsione di Curci dopo dieci minuti (con annesso rigore) con il Siena.
Ma dopo i nodi sono venuti al pettine: nel derby, con il Livorno e a Bologna facciamo un solo gol schierando ancora Beckham nelle prime due partite e Mancini nella terza.
Poi rientra Pato e in cinque partite (Udinese, Man Utd, Bari, Fiorentina e Atalanta) il Milan realizza dodici reti comprese le cinque di Patinho che, però, si rifà male a Bergamo e salta le ultime quattro (Roma, Man Utd, Chievo e Napoli) nelle quali la squadra segna solamente due reti pur utilizzando un attaccante come Huntelaar nelle prime due (0 gol) e ancora Beckham con il Chievo e Mancini domenica scorsa.
Il dato che emerge è poco rassicurante: tre sole reti, sempre a San Siro, nelle ultime sette partite senza il brasiliano ... Ambrosini con il Livorno, Seedorf con il Chievo e Pippo con il Napoli; mentre nelle quattro trasferte neanche un gol.
Questa sera a Parma siamo chiamati ad invertire la tendenza, a cambiare marcia, cercando di sopperire in qualche modo a queste oggettive difficoltà. Con la speranza di non dover rimpiangere tra un paio di mesi quanto avremmo dovuto e, forse, potuto fare al momento di allestire la rosa da affidare a Leonardo.

lunedì 22 marzo 2010

Milan-Napoli 1-1

MilaNiente Sorpasso
Non abbiamo sfruttato l'occasione per il sorpasso, ma non me la sono presa come dopo i pareggi con Bologna e Livorno (per citare solo le arrabbiature più recenti) sia per il potenziale dell'avversaria che per il secondo tempo giocato dai ragazzi.
Gli spunti di riflessione che nascono da questa partita non sono pochi:
ODDO - Dire che Oddo sia stato l'anello debole è banale ma sacrosanto. Ha permesso ad un buon giocatore (niente di più) come Campagnaro di fare tutto ciò che ha voluto. L'azione del vantaggio partenopeo sarebbe stata da ribaltarsi dalle risate se Oddo avesse vestito un'altra maglia ... è riuscito, tutto in una volta, a tenere in gioco Lavezzi che si inseriva dimenticando di "alzarsi" insieme al resto della linea difensiva, per poi fiondarsi come un proiettile a schienare Abbiati in perfetto stile "Grecoromano" nel tentativo di chiudere su un Quagliarella  già raddoppiato e, nello stesso tempo, lasciando una voragine sul suo lato per il comodo appoggio in rete del già citato Campagnaro. Ma è stata tutta l'ora passata da Oddo sul prato di San Siro a confermare che questo giocatore non può far parte della rosa di una squadra che punta a certi obiettivi.
D'altra parte se questa estate è stato tentato di tutto pur di trovargli una sistemazione lontano da Milanello qualche motivo ci sarà.
LEONARDO - Riallacciandomi alla controprestazione di Oddo, mi chiedo se Abate (seduto in panchina) non fosse gia pronto per rientrare dal primo minuto (e questo non si può sapere), mentre Antonini lo ha dimostrato chiaramente che poteva giocare dall'inizio. Con Antonini a sinistra, persino il grigio Zambrotta di oggi, a destra, avrebbe fatto decisamente meglio di Oddo.
LEONARDO 2 - E' tutta la stagione che alla prima difficoltà la squadra va in confusione totale. Anche oggi. Pato dopo dieci minuti comincia a toccarsi la coscia passeggiando per il campo e da quel momento abbiamo cominciato a perdere palloni banalmente: prima due consecutivi del Dinho, poi, sul terzo perso da Inzaghi, abbiamo preso il gol.
Se la squadra denuncia questa fragilità mentale, una qualche responsabilità va sicuramente ascritta all'allenatore che, evidentemente, non riesce a dare tranquillità ai ragazzi nei momenti complicati.
PATO - Sono quasi quattro mesi che è un continuo dentro e fuori (molto più fuori che dentro), come mai? qualcuno comincia a pensare che il Papero sia ipocondriaco, qualcun'altro afferma che è colpa dello staff sanitario che non lo sa curare o addirittura non riesce a stabilire una diagnosi attendibile. Quello che è certo è che, almeno nella comunicazione, la confusione regna sovrana. Prima lo si dà miracolosamente disponibile, quantomeno per la panchina, per Roma-Milan; poi si ipotizza un suo rientro per Manchester, e dopo aver saltato il Chievo domenica scorsa rientra con il Napoli per rimanere in campo neanche un quarto d'ora.
Un Pato in salute che finalmente fa il decisivo salto di qualità che ci si aspetta da lui (è giovane ma intanto il tempo passa) avrebbe potuto rappresentare il valore aggiunto necessario per raggiungere il sogno che, vista la classifica, non si può non coltivare. Adesso mancano nove partite al termine della stagione, se Pato vuole lasciare la sua impronta si deve sbrigare.
PIRLO+SEEDORF - Quei due insieme (+ Dinho, +Inzaghi, +Pato), sono un lusso che non ci possiamo permettere, altrimenti il Flamini, l'Ambrosini o il Gattuso di turno non ce la possono fare in copertura.
A mio modesto parere Pirlo con un solo incontrista va doppiamente in difficoltà: non ha il dinamismo necessario per coprire efficacemente una zona di campo troppo ampia e, nel frattempo, perde lucidità in impostazione ... in altre parole non riesce a fare bene nè una cosa nè l'altra.
A Seedorf rimprovero l'atteggiamento assunto al momento della sostituzione, a mio parere nei suoi 80' ha inciso poco rimanendo troppo fuori dal gioco, e la sostituzione ci poteva stare. Senza considerare che è uno dei meno sostituiti di tutto il gruppo e se gli capita di uscire prima del termine deve avere l'umiltà per accettare serenamente la decisione dell'allenatore.
DINHO - Ha sicuramente giocato una buona partita. C'è, però, un aspetto nel suo modo di giocare che dovrebbe assolutamente correggere per migliorare il suo rendimento e, di conseguenza, le potenzialità della squadra. Quando temporeggia tenendo la palla sotto la suola, la maggior parte delle volte viene circondato e finisce con il perdere la sfera. Sono sicuro che se provasse a scaricare palla più rapidamente ne trarrebbero giovamento sia lui che il Milan, ma è troppo innamorato del pallone. E poi dovrebbe tentare il tiro in porta qualche volta, difetto che non riguarda solo lui.
INZAGHI -  Pippo è la nota positiva a tutto tondo. Nella mezz'ora giocata domenica scorsa contro il Chievo aveva fatto capire che stava bene, oggi ha disputato una partita incredibile per quanto si è mosso, e per la continuità nei 90'. Se sforna una delle sue proverbiali primavere potrebbe lasciarla lui un'impronta importante sulla stagione.

sabato 20 marzo 2010

Flash Forward

Fifa: "No alla tecnologia in campo"
 07.03.2010
Fonte: lastampa.it

La Fifa dice «definitivamente» no alla tecnologia per risolvere i casi di gol fantasma: l’Ifab, l’organo custode delle regole, ha bocciato l’ipotesi di introdurre il pallone dotato di microchip e le telecamere per eliminare qualsiasi dubbio sulla linea di porta.
«La domanda riguardava l’ipotesi di introdurre la tecnologia nel calcio e la risposta è stato un chiaro no», ha detto Jerome Valcke, segretario generale della Fifa, dopo il meeting che si è tenuto a Zurigo. «La porta è stata definitivamente chiusa alla tecnologia», ha aggiunto Valcke.

L’Ifab, creato nel 1886, comprende le federazioni di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda. È rappresentata anche la Fifa, che dispone di 4 voti nell’assemblea. Per approvare una norma, serve una maggioranza di tre quarti: 6 voti su 8 ...

... Su proposta della federcalcio scozzese, è stata modificata la Regola 5: verrà consentito l’intervento dei sanitari per soccorrere un giocatore vittima di infortunio dopo un eventuale scontro con un compagno di squadra. L’ingresso della barella dovrà essere autorizzato dall’arbitro. La modifica regolamentare sarà effettiva dal 1° giugno. Il prossimo anno, l’Ifab si riunirà a Newport, in Galles, dal 4 al 6 marzo.


Assegnato il Nobel per la medicina.
12.10.2012
Fonte: lastampa.it

Forse la famosa profezia dei Maya, per quanto possa apparire sorprendente, aveva un fondamento anche se probabilmente è stata
male interpretata, non si trattava della fine del mondo, ma della fine del mondo che noi abbiamo sempre conosciuto.
Oggi è stato assegnato il premio Nobel per la medicina al biologo americano, di origini napoletane, Joe Vinciello per lo studio che ha portato a scoprire un gene che codifica la produzione di un ormone che regola il metabolismo cellulare.
Questo gene, denominato YFE (Young For Ever), riesce a ridurre la frequenza della replicazione cellulare ad un ottavo del normale senza incidere sulla "vitalità" dell'organismo in quanto il rallentamento metabolico cellulare si manifesta principalmente durante il sonno.
Come si sa, l'invecchiamento di un organismo è dovuto al continuo replicarsi delle cellule le quali, progressivamente, non riescono più a riprodurre fedelmente le cellule originali con la conseguenza di provocare quello che noi chiamiamo, appunto, invecchiamento.
La riduzione della frequenza di replicazione delle cellule di circa otto volte comporta un proporzionale allungamento della vita dell'organismo. L'età media dell'uomo potrà cosi salire a circa 600 anni.

Gli esperimenti effettuati sulla Drosophila melanogaster (il comune moscerino della frutta) hanno rivelato che una volta attivato il gene, questo si presenterà sicuramente attivato anche nella prole ...


Rivoluzione nel mondo del Calcio
12.03.2322
Fonte: press.glob

Dalla riunione dell'Ifab, l'organo custode delle regole, tenuta il 9 marzo scorso nella villa del 386enne Presidente della FIFA Joseph Blatter, è scaturita la più grande rivoluzione che il mondo del Calcio ricordi.
I punti all'ordine del giorno riguardavano l'adozione del tempo effettivo, prendendo spunto dal Rugby, e l'utilizzo delle telecamere per dirimere i casi di "gol fantasma".
Vediamo in cosa consistono le novità.
l'arbitro avrà facoltà di fermare il cronometro nel caso in cui:
1) un giocatore infortunato necessiti dell'intervento dei sanitari
2) sia necessario operare una sostituzione
3) venga realizzata una rete
4) venga decretato un calcio di rigore
5) venga comminata un'espulsione
inoltre, prendendo ancora spunto dal Rugby, una volta scaduto il 90' la partita avrà termine nel momento in cui il pallone uscirà dal rettangolo di gioco.
E' stata valutata anche la possibilità di fermare il cronometro in caso di richiesta della verifica della distanza sui calci piazzati, ma si è ritenuto più semplice adottare il sistema della vernice spray per indicare sia il punto di battuta che la linea della barriera. Chi dovesse oltrepassare la linea indicata sarà automaticamente ammonito e la posizione di battuta verrà avanzata esattamente nel punto in cui era stata posizionata la barriera.

Per risolvere il problema dei gol fantasma si è deciso, dopo oltre trecento anni di simposi, conferenze, seminari, convegni, meetings, dibattiti, riunioni, studi, analisi, ricerche, sperimentazioni, verifiche sul campo, prove tecniche e simulazioni al computer, che la soluzione del microchip nel pallone non risolveva il problema ed era troppo complicata da realizzare.
La soluzione adottata consiste nel posizionamento di due telecamere in linea con i pali ai due lati della porta, e di una terza sulla verticale della traversa.
Il monitor di controllo sarà a disposizione dello stesso giudice che avrà il compito, su indicazione dell'arbitro, di fermare e far ripartire il cronometro.
"Questo è un piccolo passo per il Presidente Blatter" ha detto il Vicepresidente Vicario del Milan Adriano Galliani all'uscita da una riunione in Lega Calcio, "ma un grande passo per l'intero movimento calcistico".
Anche il Presidente del CONI Giovanni Petrucci accoglie con entusiasmo le novità regolamentari varate dall'International Board: "Finalmente non assisteremo più alle manfrine ostruzionistiche che siamo abituati a vedere da secoli, giocatori che stramazzano al suolo esanimi e un minuto dopo scattano come delle molle, le inqualificabili risse che scoppiano dentro la porta per recuperare velocemente il pallone dopo un gol, il tempo che si perde quando vienne assegnato un calcio di rigore e le polemiche sull'equità o meno dei minuti di recupero indicati dall'arbitro. Per fortuna non vedremo più nulla di tutto questo, e anche il clima sia in campo che sugli spalti sarà decisamente più rilassato. Anche la scelta delle telecamere per risolvere i casi di gol/non gol mi sembra una scelta di buon senso, anche se leggermente tardiva."
Anche il Presidente della Repubblica, del Consiglio con delega alla Giustizia, del Senato, della Camera dei Deputati, di Fininvest, della Rai, della Confindustria, della Cgil Cisl e Uil, della Confederazione della Stampa, della Consob, dell'Agcom e dell'Agcm Silvio Berlusconi, proprietario del Milan, si è detto soddisfatto dalle novità introdotte dall'International Board ...

giovedì 11 marzo 2010

2010 Odissea nello Strazio

MilaNaufragio
Erano poche le speranze di qualificazione dopo il 2-3 dell'andata, quelle poche erano legate al fatto che si andava a giocare a Manchester senza avere niente da perdere, tranne la faccia ...
Credo che, date le premesse, ogni tifoso milanista avrebbe accettato di buon grado la quasi certa eliminazione a patto di disputare una gara degna della nostra storia.

I primi indizi dell'imminente naufragio arrivano poche ore prima del fischio d'inizio quando, oltre alla conferma dell'assenza di Pato (ampiamente prevista), si viene a sapere che anche Nesta e Antonini sono out.
Assenze che confermano quanto sia incompleto e inadeguato il nostro organico. Se all'assenza di Nesta si può sopperire adeguatamente con Bonera, per quelle di Antonini e dello stesso Bonera dirottato al centro siamo costretti ad affidarci a Janku. Quando poi anche Bonera è costretto ad uscire dopo il primo tempo, in panchina l'unica "risorsa" è Favalli.
A proposito di panchina ... quella di ieri era composta da DIDA (37 anni e 3 mesi), FAVALLI (38 e 2), ZAMBROTTA (33 e 1), GATTUSO (32 e 2), BECKHAM (34 e 10), SEEDORF (33 e 11) e INZAGHI (36 e 7).

Sicuramente le defezioni dell'ultima ora minano la fiducia della squadra, perchè anche i giocatori sono ben consapevoli che non possiamo prescindere da alcune pedine fondamentali e insostituibili.
Se a questa deficitaria condizione psicologica aggiungiamo il pessimo avvio di partita di un Ambrosini con le pile scariche da un paio di settimane e di uno Janku totalmente inadeguato al ruolo, la fiducia finisce sotto i tacchi e la figuraccia è dietro l'angolo.
Le "acque" si rompono dopo soli 13' quando Ronaldinho si astiene dall'inseguire almeno fino alla trequarti il 35enne Neville che ha tutto il tempo e lo spazio per crossare indisturbato sulla testa di Rooney appostato in mezzo all'area tra Bonera e Thiago, e il disastro viene alla luce con un parto naturale senza la minima complicanza.
Peccato perchè anche noi abbiamo due ottime opportunità, ma Dinho mette fuori, di testa, la fotocopia dell'occasione di sabato a Roma, e Huntelaar non aggancia un pallone a pochi metri da Van der Saar.
Dopo il vantaggio gli inglesi controllano agevolmente la partita senza disdegnare la ricerca del raddoppio ma con la giusta attenzione alla copertura.
Nell'intervallo prende forma l'inevitabile goleada con la decisione incomprensibile di Leonardo di sostituire l'acciaccato Bonera con Seedorf e il conseguente arretramento di Ambrosini in difesa.
E' vero che in panchina c'era solo Favalli per sostituire Bonera, ed è altrettanto vero che Favalli quest'anno ne ha combinate parecchie, ma almeno lui fa il difensore da alcuni decenni, mentre Ambro non l'ha mai fatto in vita sua.
Infatti è bastato un minuto per prendere il 2-0 e il risultato poteva essere anche più pesante del 4-0 finale.
Abbiamo chiuso la partita con una difesa composta da FLAMINI - THIAGO - AMBRO - JANKU ... tre centrocampisti e mezzo visto che anche Thiago nasce centrocampista.

Adesso mancano undici partite al termine della stagione, partite che potrebbero portarci una insperata conquista dello scudetto.
Già domenica a San Siro, contro il Chievo, sapremo se potremo alimentare le nostre speranze o se il contraccolpo psicologico del dopo Manchester, unito alle assenze di Nesta e Bonera, ci risveglierà bruscamente da questo ultimo sogno.

lunedì 8 marzo 2010

Stairway to Heaven

MilAntivigilia
Mancano due giorni all'incontro di Manchester e la tensione, inevitabilmente, sale.
La partita di Roma è stata, probabilmente, la prova generale.
La possibilità di utilizzare Pato (convocato) è incerta o quantomeno rischiosa, ed essendo costretti, a Manchester, ad impostare una partita d'attacco, Leonardo ha provato la formula dei due centravanti prima di rischiarli in Champions.
L'esperimento ha dato esiti positivi e l'avversaria era di uno spessore tale da rendere l'esperimento attendibile.
La squadra ha dimostrato, nel complesso, di essere in salute e di avere la giusta personalità.
Preoccupano un pò le condizioni di forma di Ambrosini e Borriello, mentre sarebbe un delitto sacrificare lo strepitoso Flamini di sabato alle logiche da rotocalco di un Beckham, al momento ridimensionato rispetto allo scorso anno, o a quelle "gerarchiche" di un Gattuso impaziente di tornare protagonista su palcoscenici tanto importanti.
Ho apprezzato molto la scelta di Leonardo di provare insieme dal primo minuto Borriello e Huntelaar, ho, però, qualche dubbio sulla disposizione tattica dei tre attaccanti.
A mio parere, volendo insistere sui due attaccanti larghi, Borriello ha caratteristiche dinamiche e tecniche che lo rendono più adatto a svolgere quel ruolo rispetto all'olandese, il quale, forse, è più pericoloso di Marco sotto porta (anche se quel pallone al 90' ...) ... in definitiva invertirei la posizione dei due attaccanti.
Un'altra soluzione, che mi intriga di più, potrebbe consistere nel piazzare Dinho alle spalle dei due dato che il Flamini visto a Roma è in grado di inserirsi efficacemente sulla destra così come Ambrosini potrebbe fare sul lato opposto.
Naturalmente se Pato è a posto gioca lui (a patto di non rischiare un infortunio grave), e tutti questi discorsi non hanno più senso, si tratterebbe solo di decidere chi, tra Marco e l'olandese, schierare al centro dell'attaco.
Sappiamo che il Manchester ha problemi dietro, e la strada da percorrere per realizzare l'impresa passa necessariamente dalle loro pecche difensive.
Al contrario, noi, disponiamo di due centrali in condizioni fisiche ben diverse rispetto alla gara di andata, con, in più, un Bonera in grado di dare ancora maggiore solidità al reparto.
Capitolo Ronaldinho: vista la giornata di "riposo" che si è preso sabato, chissà che il Gaucho somigli a quello dell'andata e non a quello di Roma (o Bologna o Livorno a San Siro), in questo caso le possibilità di strappare la qualificazione aumenterebbero sensibilmente.
Un'ultima considerazione: dobbiamo entrare in campo con l'obiettivo chiaro e ben stampato in mente di segnare tre gol, senza farci prendere dallo sconforto nel caso dovessimo subirne uno, e con la loro difesa tre gol si possono fare.

L'elenco dei convocati:
Portieri: Abbiati - Dida - Roma
Difensori: Abate - Antonini - Bonera - Favalli - Jankulovsky - Nesta - Thiago - Zambrotta
Centrocampisti: Ambrosini - Beckham - Flamini - Gattuso - Pirlo - Seedorf
Attaccanti: Borriello - Huntelaar - Inzaghi - Pato - Ronaldinho

domenica 7 marzo 2010

Un'occasione mancata

Roma-Milan 0-0
Bella dimostrazione di salute da parte dei ragazzi, salute fisica e psicologica.
Colpo di teatro da parte di Leonardo che decide di giocare con i due centravanti visti i forfait di Patinho e Mancini e la non convocazione di Adiyiah (praticamente ripudiato) piuttosto che perseverare nell'utilizzo di Beckham finto attaccante.
Dopo il solito quarto d'ora necessario a carburare e il brivido sull'incursione di De Rossi, prendiamo possesso della partita mettendo soggezione ai giallorossi.
La squadra mostra grande personalità, e la scelta di tenere sempre tre uomini là davanti contribuisce ad intimidire gli avversari. Ottimo anche il pressing portato dai nostri che permette di recuperare un gran numero di palloni e innescare buone azioni offensive.
Il risultato finale ci penalizza oltremodo, la nostra pecca è stata non concretizzare le non molte ma limpide occasioni avute. In definitiva bene la personalità e male la concretezza.

Huntelaar si mostra disponibile ad una mobilità superiore a quella generalmente dispensata, Borriello sembra patire un leggero appannamento, mentre Dinho si prende una giornata di ferie.
A centrocampo Ambrosini gioca una partita decisamente al di sotto degli standard ai quali ci aveva abituato, Flamini mette in mostra le sue migliori qualità ma eccede in agonismo dopo soli 15 secondi attentando agli stinchi di Perrotta e rischiando di battere il record mondiale per il "giallo" più veloce nella storia del calcio. Andrea Pirlo è un caso a parte ... forse sono io che non riesco a valutare correttamente le sue prestazioni. Per Sky è costantemente il migliore del Milan, questa sera è vero che ha messo sulla testa di Hunt una palla solo da spingere in porta (l'occasione più clamorosa che abbiamo avuto) e con un lancio ha messo Borriello in condizione di battere a rete dal vertice dell'area piccola, è anche vero che ha conquistato un buon numero di palloni e che nel corso di una partita ne tocca un'infinità ... ma si devono valutare anche altre cose come lanci e cross fuori misura, qualche veronica di troppo che poteva costare cara, corner sprecati malamente e, soprattutto, il suo ormai inspiegabile monopolio sui calci di punizione ... li tira tutti lui e quasi tutti male, possibile che su alcuni aspetti siamo così granitici? che certe gerarchie sono quasi impossibili da rivedere? A tal proposito sono anche curioso di vedere chi tirerà il prossimo rigore.
Il pacchetto difensivo ha giocato ad alti livelli nel suo complesso, probabilmente anche perchè rasserenato dal fatto di avere un portiere affidabile alle spalle.
C'è un aspetto che non capisco: si dice che siamo la squadra più tecnica della serie A, e la cosa si può anche condividere, quello che non mi spiego è come sia possibile, per una squadra così tecnica, sbagliare la quasi totalità dei cross.
Anzi, c'è anche un secondo aspetto che non capisco: perchè quando c'è lo spiraglio giusto non si prova il tiro invece dell'assist? Ci divento matto, l'unico che ci prova con una certa convinzione è Flamini, Ronaldinho anche questa sera ha avuto una buona occasione per il tiro dal limite ma ha preferito servire un pallone docile a Julio Sergio.
A proposito del Dinho, l'occasione capitata sulla sua testa è parente strettissima di quella sprecata da Huntelaar, e più in generale devo censurare un suo atteggiamento nei confronti dei compagni e un suo comportamento in partita.
Il Gaucho ha preso l'abitudine di mandare a quel paese il compagno verso il quale serve l'assist anche se il passaggio è palesemente sbagliato, come se volesse far intendere che non si tratta di un suo errore ma di una scarsa comprensione del compagno rispetto le sue intenzioni, lo trovo irritante ... come trovo irritante quando, persa palla, si ferma a protestare con l'arbitro invece che rincorrere l'avversario. Perchè anche in questo caso non è lui che si fà portare via la palla, ma è l'arbitro che non vede il fallo che ha subìto.
Domani sera tocca a quelli là provare ad allungare a +6, ma qualsiasi risultato otterranno contro il Genoa, qualche rimpianto, noi, lo avremo sicuramente.

Prendendo spunto da questa partita in prospettiva Manchester si può dire, in definitiva, che la squadra sembra godere di buona salute, e questo è certamente positivo, ma dobbiamo sapere che mercoledì non possiamo permetterci di sprecare quello che abbiamo sprecato questa sera, pena l'addio alla Champions.
Le speranze di eliminare il Manchester sono riposte nella possibilità di rivedere in campo Pato, il quale, oltre ad essere il nostro migliore goleador, è importante anche per migliorare le prestazioni del Dinho: se ci si fà caso, le peggiori partite di Ronaldinho sono coincise con l'assenza di Pato.

sabato 6 marzo 2010

Ghanesi e Filippine

MilAntropologia
Dominic Adiyiah è stato capocannoniere e miglior giocatore dell'ultimo mondiale under 20 come, in precedenza, Aguero e Messi. In comune con i due argentini, però, deve avere solo la caratteristica di appartenere al genere umano e poco altro.
Preso a dicembre per occupare la casella da extracomunitario ma anche, come rivelato da Galliani, per dare a Leonardo un'alternativa a Pato, il ghanese è stato oggetto di valutazioni poco lusinghiere da parte dei frequentatori di Milanello riguardo le sue qualità, poi, con l'arrivo improvviso di Mancini, è parso chiaro che sia la dirigenza che lo staff tecnico considerano Adiyiah solo ed esclusivamente in funzione del suo status ... da noi gli extracomunitari servono solo ad occupare caselle, non, magari, a migliorare qualità e quantità dell'organico.
Questa sera a Roma Pato è indisponibile, Mancini è indisponibile e Adiyiah non è stato nemmeno convocato. A questo punto si poteva risparmiare un milione e mezzo e tesserare come extracomunitario la domestica filippina di Galliani (con tutto il rispetto sia per le domestiche che per le filippine).
Resta comunque da decidere chi schierare in campo, e sembra che Leo sia orientato a riproporre Beckham. Senza considerare che l'inglese quest'anno non ha mai convinto, è parso chiaro che nelle partite nelle quali Borriello è stato schierato come unica punta, la squadra ha fatto molta fatica a creare occasioni da gol, anche se con una squadra che non fà barricate, come la Roma, le cose potrebbero andare in maniera diversa.
Il timore è di portare pochi uomini in area e lasciare Marco in balia dei difensori giallorossi.
Dipendesse da me accentrerei Dinho, lasciandolo libero anche di decentrarsi a sinistra, e lo piazzerei alle spalle di Borriello e Huntelaar.
Tra qualche ora ne sapremo di più.