domenica 30 ottobre 2011

Roma-Milan 2-3 - Commenti e Statistiche

Soddisfatto per il risultato, perplesso per la prestazione nel secondo tempo e per la prova di qualcuno. Anzi, di quasi tutti a parte Aquilani e, in misura minore, Nocerino. Lo stesso Ibrahimovic, nonostante la doppietta, è parso indolente, svogliato e distratto. Allegri continua a praticare un turn-over ragionato cambiando tre o quattro giocatori a partita. Contro la Roma rientrano Nesta, Zambrotta, Van Bommel e Robinho per Bonera, Taiwo, Ambrosini e Cassano, con risultati poco entusiasmanti.

Sandrone si toglie la soddisfazione di segnare ai suoi ex cugini, ma ha anche sulla coscienza il gol di Bojan a tre minuti dal termine che mette a rischio i tre punti e qualche coronaria. Zambrotta perde il confronto fisico con Burdisso in occasione del momentaneo pareggio giallorosso ma per il resto se la cava, certo che il Taiwo visto ultimamente è tutta un'altra cosa. Van Bommel, invece, perde il confronto con il non esaltante Ambrosini di mercoledì. Riesce a prendere il giallo solo al quarto tentativo grazie alla benevolenza dell'arbitro, ero convinto che non avrebbe finito la partita. Robinho è un fantasma, impalpabile, non aiuta il centrocampo e nemmeno l'attacco, probabilmente è ancora alle prese con la pubalgia. A Boateng devono essere precipitati i bioritmi, finchè rimane in campo non si vede quasi mai, poi deve uscire dopo poco più di un'ora per un malanno e per chiudere in bellezza si guadagna l'espulsione appena appoggiate le terga in panchina. Prestazioni poco brillanti anche quelle di Abate e Thiago Silva.

Visto lo scenario, e in considerazione della discreta partita giocata dalla Roma, c'è da chiedersi come sia stato possibile vincere 'sta partita. Probabilmente è merito del gruppo, un gruppo che riesce a raggiungere un valore superiore alla somma del valore dei singoli anche quando quasi tutti i singoli faticano a raggiungere i loro standard. Mi sembra plausibile pensare che abbiamo accusato la fatica di giocare la quinta partita in quindici giorni e la carenza di allenamenti che questo calendario comporta. Prima della sosta giocheremo ancora martedì a Minsk e domenica a San Siro contro il Catania ... riusciranno i nostri eroi ...

MilaNumbers (13)

Campionato - 10° Giornata - 29.10.2011
Roma-Milan 2-3 Ibra 17' Burdisso 28' Nesta 30' Ibra 78' Bojan 87'

10° Giornata








NOTE:
- Assist di Aquilani (1-0) (3-1) e Robinho (2-1)
- Espulsi in panchina Boateng e Allegri
- Assenti: Mexes, Antonini, Gattuso, Seedorf, Flamini, Pato (inf.) Inzaghi (non convocato)
- Presenza ufficiale n° 50 per Ibrahimovic
- 10° rete in rossonero per Nesta


giovedì 27 ottobre 2011

Milan-Parma 4-1 - Commento e Statistiche

NONCERINOMACENOCERINO
(Non-c'è-Rino-ma-c'è-Nocerino)

Al fischio di inizio mi arriva un bel piatto di spaghetti alla carbonara (ottima e abbondante), faccio fatica a seguire la partita per via della concentrazione che devo porre nell'arrotolare lo spaghetto, ma i ragazzi mi aspettano. I nostri guardano i loro, e i loro guardano i nostri. Per una mezz'ora va  avanti così ... non fosse per la carbonara sarebbe una partita da "micalalapalpebra" ...
Finita la carbonara e ingollato un paio di sorsate di birra posso cominciare a dedicarmi totalmente alla partita, i ragazzi lo percepiscono e confezionano l'1-0 sulla prima occasione del match, dando il via al Nocerino-show (su un assist sporco di Ibra). Lo definisco un assist sporco perchè l'autore del gol deve metterci del suo per sfruttare il passaggio del compagno, nel caso specifico il Noce vince un contrasto in piena area e anticipa l'uscita del portiere. Non passano due minuti che ancora Nocerino decide di emulare il Boabombardiere ... si aggiusta di petto una corta respinta della difesa avversaria e dal limite dell'area fa partire una papagna di sinistro che si infila dritto all'incrocio mettendo una bella ipoteca sulla vittoria rossonera. Per non incorrere nella legge del contrappasso i ragazzi evitano di andare a bersi un the caldo con tre gol di vantaggio chiudendo il primo tempo sul 2-0.

Nella ripresa il match scorre tranquillo senza particolari emozioni. Si cerca la rete della tranquillità ma con un certo aplomb. L'occasione propizia si presenta poco prima della mezz'ora: su un lancio proveniente da dietro, Cassano fa proseguire di testa per l'inserimento di Ibra (assist sporco anche questo) che di fisico resiste al difensore e batte il portiere in uscita. Cinque minuti dopo ci pensa Giovinco a rimettere il risultato in bilico (si fa per dire) su un esercizio collettivo di sbadataggine. In pieno recupero il Noce guadagna il diritto di portarsi a casa il pallone insaccando di testa, sull'ennesimo inserimento, su assist (pulitissimo questa volta) di Antonio Cassano.
Qualche nota sui singoli. Prendere gol su tunnel per un portiere non è mai simpatico, va bene che il gol non ha influito sul risultato, però ... Ibra ha giocato sui livelli di Lecce, quindi piuttosto scarsi. La partita di Cassano è stata meno che mediocre, ma l'ha impreziosita con i due assist. Discreto Ambrosini, che a vederlo in  formazione dopo gli sciagurati 45 minuti di domenica scorsa mi sono corsi brividi di paura lungo la schiena. Buoni Aquilani, Abate, Taiwo, Bonera e Thiagone ... così così il Boa.

MilaNumbers (12)

Campionato - 9° Giornata - 26.10.2011
Milan-Parma 4-1 Nocerino 30' Nocerino 32' Ibra 73' Giovinco 78' Nocerino 92'

9° Giornata







NOTE:
- Assist: Ibra (1-0) Cassano (3-0)(4-1)
- Indisponibili: Amelia, Antonini, Gattuso, Flamini, Seedorf, Pato (inf.) Nesta, Inzaghi (non convocati)
- 50° presenza ufficiale in rossonero per Robinho


domenica 23 ottobre 2011

Sorridi, sei su "Scherzi a Parte"

Statistiche di Lecce-Milan 3-4

La domenica comincia malissimo, con le impressionanti immagini provenienti da Sepang e le successive terribili notizie della morte di Marco Simoncelli, grande tifoso rossonero e amico personale di Ambrosini e Abbiati (aspetto che potrebbe in qualche modo spiegare la prestazione dei due). Un periodo nero per gli sport motoristici, solo una settimana fa un altro incidente era costato la vita al pilota britannico di Formula Indy Dan Wheldon.

Rispetto alla partita di mercoledì contro il Bate, Allegri opera quattro cambi che, alla luce del surreale primo tempo, risultano catastrofici: un Ambrosini impresentabile, che mette lo zampino sui primi due gol giallorossi, prende il posto di Aquilani; Yepes fa rimpiangere amaramente Bonera e si salva parzialmente solo per il gol vittoria; un Robinho in stato confusionale sostituisce Boateng, e un buon Antonini avvicenda lo straripante Taiwo di mercoledì. A parziale scusante delle evidentemente errate scelte di Allegri va considerato che nè Aquilani nè Boateng si sono allenati in settimana. Il Capitano ha giocato la peggiore partita della sua carriera (non solo rossonera). Provoca la punizione del vantaggio salentino commettendo un fallo al limite dell'area dopo soli 4 minuti. Il raddoppio del Lecce è la somma di un incredibile numero di errori: sbaglia Ambrosini a non accorciare su Obodo lasciandogli tutto lo spazio per tirare dal limite dell'area, sbaglia l'arbitro a concedere un corner inesistente, sbaglia la presa Abbiati che perde palla, e risbaglia l'arbitro a concedere il rigore abboccando alla simulazione di Corvia. Il 3-0 che sembra chiudere la partita è un bell'esempio della confusione imperante tra i rossoneri: Van Bommel prova a liberare con un colpo di tacco, Nesta e Yepes sono fuori posizione, e, per finire, Antonini non butta via il pallone ma preferisce rischiare, perdendo palla, pur essendo ultimo uomo. A quel punto neanche chi crede ai miracoli osa sperare che si possa raddrizzare la partita.

La ripresa comincia con Aquilani per Ambrosini e il Boa per Robinho. Il Milan appare trasformato, e il Boa stritola il Lecce. Il ghanese accorcia le distanze alla quarta palla gol nei primi quattro minuti (su assist di Aquilani), dopo altri sei minuti replica il missile di mercoledì scorso lasciando impietrito Benassi (su tocco di Cassano), passano altri otto minuti e la rimonta è cosa fatta ... azione tambureggiante in area giallorossa conclusa con il tap-in rabbioso del Boa ... diciotto minuti impressionanti del 27 rossonero. A quel punto il Milan rifiata in attesa del forcing finale pur restando padrona del campo. A otto minuti dalla fine un ottimo Nocerino pesca Cassano libero sull'uscita del Lecce in seguito ad un corner, il barese calibra un assist perfetto per Yepes che di testa completa un'incredibile rimonta riscattando in parte una prestazione molto deludente e fornendo il lieto fine al film horror visto nel primo tempo.

MilaNumbers (11)
Campionato - 8° Giornata - 23.10.2011
Lecce-Milan 3-4 Giacomazzi 4' Oddo r 30' Grossmuller 37' Boa 49' Boa 55' Boa 63' Yepes 82'

8° Giornata

MIGLIORI: Boateng (10), Nocerino e Cassano (7)
PEGGIORI: Ambrosini (3), Robinho (4), Van Bommel (4,5), Abbiati, Yepes e Ibra (5)




NOTE:
- Assist di Aquilani (3-1), e Cassano (3-2) (3-4)
- Inesistenti sia il rigore assegnato per il presunto fallo di Abbiati su Corvia, sia il corner che lo ha preceduto
- Prima rete in rossonero per Yepes, e prima tripletta per Boateng
- Indisponibili: Amelia, Thiago, Zambrotta, Gattuso, Flamini, Seedorf, Pato (inf) Inzaghi (non convocato)
- Presenza n° 310 per Nesta che raggiunge Aldo Maldera al 24° posto
- Presenza n° 256 per Abbiati che raggiunge Andrea Bonomi, bandiera rossonera negli anni 40

giovedì 20 ottobre 2011

Aria Nuova

Statistiche di Milan-Bate Borisov 2-0

Sarebbe esagerato esaltarsi per la vittoria di ieri sera contro un avversario così modesto, ma è lecito ritrovare un po' di entusiasmo nel vedere una squadra che, per la seconda volta consecutiva, corre, lotta, utilizza le fasce, tira da qualsiasi posizione se solo gli si apre uno spiraglio. La passione porta ad estremizzare valutazioni e giudizi, specie se sull'onda di situazioni emotive particolari. Non ho intenzione di rinnegare lo scarso entusiasmo con il quale ho vissuto l'ultima campagna acquisti, ma devo riconoscere ai nuovi arrivati di aver portato una ventata di aria fresca, di aver interrotto una routine monotona, noiosa, grigia. Ai tifosi è bastato osservare un terzino sinistro (mancino) proporsi costantemente in avanti, arrivare sul fondo per il cross, tirare quando capita l'occasione, per trasformarlo immediatamente in un idolo. Così come ha fatto brillare gli occhi agli stessi tifosi la freschezza, il dinamismo e anche la tecnica di Aquilani e Nocerino, bravi nel pressing e negli inserimenti oltre che nell'opera di distruzione del gioco avversario.
Abate è ormai una certezza, ha acquisito sicurezza e consapevolezza del proprio valore, Prandelli farà fatica ad ignorarlo ancora. Boateng è una forza della natura, c'è chi non gli riconosce grandi qualità tecniche, ma per fare un gol come quello di ieri le qualità tecniche ci vogliono ... stop a seguire perfetto su un cambio di gioco e bordata di prima sotto la traversa, e non è il primo che segna degno di essere ricordato. Poi il solito Ibra determinante e geniale per quanto un po' sciupone. Adesso è necessario proseguire seguendo le indicazioni del campo, senza l'obbligo di ristabilire certe gerarchie, e qui la palla passa a Max Allegri.

MilaNumbers (10)

Champions League - 3° Giornata - 19.10.2011
Milan- Bate Borisov 2-0 Ibra 33' Boateng 70'

3° Giornata






NOTE:
- Palo di Aquilani al 11'
- Non concesso un rigore a Van Bommel al 23'
- Esordio in rossonero per Mexes
- Indisponibili: Thiago, Ambrosini, Seedorf, Pato (inf.) Gattuso (squal.) Flamini, El Shaarawy, Inzaghi (fuori lista)
- Nesta raggiunge Gianni Rivera a 78 presenze internazionali

domenica 16 ottobre 2011

Passeggiata di Salute

Statistiche di Milan-Palermo 3-0

Il tardo pomeriggio mi mette subito di buonumore, l'effetto Ranieri sembra essersi già esaurito e i prescritti le buscano sotto il diluvio alle falde dell'Etna, ma l'animo sereno con cui giungo nell'imminenza di Milan-Palermo viene un po' alterato dal ricordo dello spettacolo raccapricciante offerto dal Diavolo due settimane fa a Torino. C'è la speranza che queste due settimane siano servite a recuperare una condizione fisica ai minimi termini, ma qualche timore rimane. Al termine della gara si può pensare che sia finalmente iniziata la stagione rossonera. Si è rivista la corsa, come preteso da Allegri, il movimento senza palla, il pressing nella metà campo avversaria, la manovra di prima o a due tocchi, la determinazione. Ibra si conferma il valore aggiunto di questa squadra, le solite giocate, l'assist che manda in porta Robinho e il "preassist" per il gol del vantaggio. Buon rientro di Robinho che ritrova i ritmi di gioco dopo una ventina di minuti di rodaggio, e buona anche la prova complessiva di tutti i singoli. Non dovrebbe preoccupare troppo la sostituzione di Thiago Silva dopo poco più di mezz'ora, sembra che sia solo una botta. Mi sono parsi un po' troppi, invece, i sedici minuti intercorsi tra il gol del 3-0 e l'entrata in campo di El Shaarawy.

MilaNumbers (9)
Campionato - 7° Giornata - 15.10.2011
Milan - Palermo 3-0 Nocerino 40' Robinho 55' Cassano 63'

7° Giornata
 





NOTE:
- Assist di Aquilani (1-0) Ibra (2-0) Abate (3-0)
- Indisponibili: Yepes, Zambrotta, Flamini, Gattuso, Ambrosini, Seedorf, Pato (infortunati) Boateng (squalificato) Inzaghi (non convocato)
- Prima rete rossonera per Nocerino
- 59° panchina per Allegri che raggiunge Hector Puricelli al 23° posto

sabato 15 ottobre 2011

Quattro Gatti

In teoria la sosta per le nazionali avrebbe dovuto consentire il recupero di quasi tutti gli indisponibili a parte i lungodegenti Flamini e Gattuso, il Boa squalificato, e Pato che potrebbe tornare disponibile mercoledì prossimo contro il Bate (ma ne dubito). Le convocazioni odierne diramate da Allegri dimostrano che la situazione è più o meno la stessa di prima della sosta. Diciassette convocati più due primavera per fare numero (Valoti e Carmona).

Tornano a disposizione di Allegri Mexes (alla prima convocazione stagionale) dopo mesi di convalescenza e Robinho assente dalla Supercoppa giocata ai primi di agosto, oltre ad Abate indisponibile a Torino contro la Juve. In compenso ci sono da registrare le defezioni da parte di Seedorf e Zambrotta e il ritorno nel limbo di Yepes, Ambrosini e Inzaghi. Da notare che l'intero centrocampo a disposizione del Mister frequenta Milanello solo da quest'anno, Emanuelson e Van Bommel da gennaio e Aquilani e Nocerino da settembre.

Adesso mi sorge qualche interrogativo: questo centrocampo inedito troverà l'amalgama? riuscirà a fare reparto? sarà all'altezza?. Abate è davvero a posto o è stato convocato per causa di forza maggiore? Robinho e Mexes pagheranno la lunga assenza dai campi da gioco? Abbiati avrà ritrovato serenità e sicurezza o sarà condizionato dai recenti errori commessi contro Udinese e Juventus? Per avere qualche risposta basterà aspettare questa sera, l'impressione è che ci sia qualche incognita di troppo, ma in attesa di trovare le soluzioni si può sempre sperare che per battere il Palermo possano bastare Thiago Silva, Ibra e Cassano ... e magari il Faraone ...
Questo il quadro completo dei convocati:

PORTIERI
Abbiati - Amelia

DIFENSORI
Nesta - Thiago - Mexes - Bonera

TERZINI
Abate - Taiwo - Antonini

CENTROCAMPISTI
Nocerino - Van Bommel - Aquilani - Emanuelson - Valoti - Carmona

ATTACCANTI
Ibra - Robinho - Cassano - El Shaarawy

mercoledì 12 ottobre 2011

La Generazione Perduta

Non so se sarò capace di esprimere con chiarezza il concetto che ho in testa, non è facile ma ci provo lo stesso.

Osservando i componenti dell'attuale rosa rossonera percepisco che c'è qualcosa che stride, che non va, che non mi convince. Qualcuno mi dirà che è l'età media troppo alta della squadra che non va, qualcun altro suggerirà che quello che stride è il grado di pippaggine superiore al consentito presente attualmente, e ci sarà sicuramente chi rileverà entrambe le cose, così come (ed ho un indiziato molto preciso :) ...) ci sarà qualcuno che sosterrà che la rosa va benissimo, e che quello che non convince è l'allenatore.

Si può essere più o meno d'accordo con queste ipotesi, ma l'aspetto che mi colpisce maggiormente è la scarsità di elementi in grado di ereditare dai "vecchi" entità come lo spirito di appartenenza e l'identità rossonera, per mantenerle vive e trasmetterle, un domani, alle "generazioni future". Attualmente questa caratteristica apparentemente astratta ma fortemente caratterizzante, è posseduta da un gruppo di giocatori in procinto di chiudere la loro carriera rossonera per raggiunti (da mo') limiti d'età. Guardando la "nouvelle vague" presente in organico, si fa fatica a trovare un gruppo sufficientemente numeroso di elementi in grado di recepire oggi per trasmettere domani questa peculiare caratteristica.

Nel giro di un anno o due Ambrosini,Abbiati, Gattuso, Nesta, Inzaghi e Seedorf lasceranno, e gli unici che attualmente paiono in grado di ricevere questa sorta di "imprinting" sono Thiago Silva (sperando che rimanga ancora a lungo con noi), Abate e, forse, Boateng, Robinho e il Faraone se saranno capaci di "apprendere" con una certa rapidità. Ci sarebbe anche Pato che dovrebbe sprizzare "milanismo" da tutti i pori, ma lui sembra essere completamente refrattario e insensibile a tutto ciò che non sia concreto e tangibile. Gli altri sono troppo in là con gli anni (Mexes, Yepes, Van Bommel, Zambrotta), o non possiedono una personalità spiccata e/o grandi qualità tecniche (Antonini, Bonera, Flamini, Emanuelson), o non hanno nel dna la capacità di rappresentare qualcosa di diverso da loro stessi (Ibra, Cassano), oppure, pur essendo ancora giovani, hanno una storia alle spalle che li caratterizza fortemente e li rende poco idonei a raccogliere una simile eredità (Aquilani, Nocerino, Amelia).

Insomma, ho la sensazione che manchi una generazione di mezzo, e che questa assenza possa disperdere un "patrimonio spirituale" che ha avuto origine nella notte dei tempi (rossoneri) e che non è ascrivibile esclusivamente agli elementi di maggior spicco come, per non andare troppo indietro nel tempo, Tognon, Liedholm, Cesare Maldini, Rivera, Baresi, Paolo Maldini; ma a tutti coloro che con queste autentiche bandiere hanno scritto gli ultimi sessant'anni di storia casciavit con pari dignità e rango, e che hanno dato un grande contributo alla conservazione e alla trasmissione dello spirito e della identità rossonera: Bonomi, Zagatti, Annovazzi, Gren, Buffon, Schiaffino, Frignani negli anni 50; Altafini, Sani, David, Trebbi, Danova, Trapattoni, Lodetti, Prati, Anquilletti, Rosato, Schnellinger nei 60; Sabadini, Benetti, Bigon, Chiarugi, Turone, Aldo Maldera, De Vecchi, Buriani, Antonelli nei 70; e poi Tassotti, Evani, Filippo Galli, Virdis, Donadoni, Ancelotti, Massaro, Van Basten, Gullit, Rijkaard, Costacurta, Albertini, Simone, Boban, Eranio, Savicevic, Desailly, Weah, Sheva, Serginho, Rui Costa, Pirlo, Kakà ...

Leggendo questo lungo, per quanto incompleto, elenco, si può notare che la stragrande maggioranza dei soggetti sono stati un prodotto del settore giovanile oppure sono arrivati al Milan precocemente ... diciamo da under23. Tutti gli altri sono elementi dotati di classe e grande personalità. Guardando l'attuale rosa rossonera mi accorgo che sono ben pochi coloro che possono vantare una di queste tre caratteristiche. Forse è questo che stride, che non va, che non mi convince.

lunedì 3 ottobre 2011

Buio Pesto

Statistiche di Juventus-Milan 2-0

Quello che lascia attoniti è la totale incapacità di sviluppare un minimo di gioco offensivo, e non è la prima volta in questa stagione ... una roba simile si era già vista in Catalunya, ma li, almeno, stavamo giocando (si fa per dire) contro i marziani blaugrana. E' inammissibile sbagliare praticamente la totalità dei passaggi in uscita, specie contro questa Juve quasi altrettanto imprecisa. La differenza l'hanno fatta il dinamismo e la determinazione bianconera in opposizione alla nostra staticità e alla totale mancanza di idee. Basti pensare ai primi due minuti di gara nei quali Nesta e Thiago si saranno scambiati il pallone venti volte. Da valutare anche se le scelte tecniche di Allegri siano da leggere come una bocciatura all'operato di Galliani in sede di campagna acquisti: Taiwo in tribuna con Bonera Zambrotta in campo e Antonini De Sciglio in panchina ... ma anche Van Bommel e Seedorf bolliti in campo per 90 minuti, con l'inserimento, dopo un'ora di gioco, dell'improponibile Emanuelson tenendo seduto in panchina il riposatissimo Mister X Aquilani. La sosta per le nazionali può permettere di migliorare una condizione fisica generale pietosa, ma con questo centrocampo (quelli giovani sono mediocri, e quelli bravi sono vecchi e usurati) sarà difficile trovare l'interruttore e riaccendere le luce.

MilaNumbers (8)

Campionato - 6° Giornata - 02.10.2011
Juventus-Milan 2-0 Marchisio 87' Marchisio 93'
CLASSIFICA: Juventus Udinese 11 - Napoli Palermo Cagliari 10 - Roma Lazio Chievo 8 - Genoa Fiorentina 7 - Parma Catania 6 - Milan Siena Novara 5 - Atalanta Inter 4 - Lecce 3 - Bologna Cesena 1






NOTE:
- Traversa di Vucinic al 36'
- Espulso Boateng all'88'
- Indisponibili: Mexes, Yepes, Abate, Flamini, Gattuso, Robinho, Pato
- 300° presenza in Campionato per Massimo Ambrosini


domenica 2 ottobre 2011

All'inseguimento della propria ombra.

Non sono espertissimo di Rugby, ma qualcosa ne mastico dato che seguo le partite della nazionale da un certo numero di anni. Si è appena concluso il match tra Italia e Irlanda, era la partita conclusiva del girone ai mondiali in corso di svolgimento in Nuova Zelanda. All'Italia sarebbe "bastato" vincere per uno storico accesso ai quarti di finale di questa manifestazione giunta alla sua settima edizione.
Il Rugby azzurro è cresciuto molto una quindicina di anni fa guadagnandosi l'ammissione al torneo delle "5 nazioni" (Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda, Francia) che da allora è stato ribattezzato "6 nazioni".
A livello mondiale le gerarchie sono molto più cristallizzate rispetto a quanto avviene nel mondo del Calcio. C'è un gruppo di nazionali in cima alla piramide (Nuova Zelanda, Australia, Sudafrica, Inghilterra e Francia) che stanno un gradino sopra al secondo gruppo della piramide (Irlanda, Galles, Scozia e un'Argentina in grande crescita). Il più delle volte, in un incontro tra una squadra del primo gruppo e una del secondo ne esce vincente la prima, ma non è impossibile che il pronostico venga sovvertito come capitato, in questi stessi mondiali, con la vittoria irlandese ai danni degli australiani. L'Italia fa parte di un terzo gruppo insieme al Canada e alle nazionali delle varie isole del pacifico come Tonga, Fiji e Samoa. Queste squadre non hanno praticamente nessuna possibilità di impensierire seriamente le nazionali più forti, mentre contro le squadre del secondo gruppo, pur essendo nettamente sfavorite, può anche capitare di portare a casa una vittoria.

Il problema dell'Italia è che dopo il salto di qualità di una quindicina di anni fa, si è inchiodata ... altri progressi non ne sono stati fatti, sono anni che siamo li ad un passo ma non raggiungiamo mai l'obiettivo, come se stessimo inseguendo la nostra ombra. Davanti all'opportunità di ottenere un risultato storico, oggi contro l'Irlanda, non reggiamo mentalmente e commettiamo errori banali. Dopo un primo tempo terminato sotto per 9-6, nel secondo c'è stato il solito crollo.
Tre mete subìte, e un parziale di 27-0 per il 36-6 finale. Perdere contro l'Irlanda, come dicevo prima, ci può stare benissimo, ma facendogli sudare la vittoria fino all'ottantesimo senza sbracare. Eppure in tutti questi anni abbiamo avuto allenatori neozelandesi, francesi, sudafricani ... e i nostri rugbysti giocano nei campionati francesi e britannici in squadre tra le più forti d'europa.

sabato 1 ottobre 2011

Il Chiodo Fisso

A qualcuno potrà venire in mente la "patata", ma questo è un blog a soggetto calcistico con il Milan in primo piano, ragion per cui non tratterò l'argomento anatomico che tanto appassiona noi maschietti ma quello che sta diventando, in ambito rossonero, il mio chiodo fisso: il Centrocampo.

In un post di questa estate, nel bel mezzo del calciomercato, chiudevo esortando Galliani a lasciar perdere "gli Aquilani" e "i Montolivo" ... bene, il primo è puntualmente arrivato e il secondo è in rampa di lancio con atterraggio previsto a Milanello nel gennaio prossimo venturo. La mia esortazione derivava dalla consapevolezza della necessità di inserire in mezzo al campo un giocatore (se non due) in grado di fare la differenza.

Aquilani e Montolivo, così come lo stesso Nocerino, sono certamente utili al processo di ringiovanimento di un reparto troppo vecchio, ma lo sono molto meno se lo scopo che si vuole raggiungere è alzare il livello qualitativo del reparto per portarlo a competere con quelli delle più forti squadre europee. Non credo che sia necessario attendere il responso del campo, indipendentemente dalle risultanze di questo avvio di stagione, per affermare che non sarà Aquilani, e neanche Montolivo, a fare la differenza. Come ho già detto sono soggetti buoni per il ricambio generazionale e per completare numericamente il centrocampo, difficile immaginare qualcosa di più.

Un altro aspetto che mi lascia perplesso è l'appiattimento delle politiche di mercato della società rossonera. Cerco di spiegare cosa intendo per appiattimento delle politiche di mercato. Ci sono due diverse valutazioni da fare, una di carattere finanziario e l'altra prettamente tecnica.

Le strategie dell'ultima sessione di mercato sono state indubbiamente all'insegna del risparmio ... o parametri zero, oppure occasioni a basso costo. Nonostante i proclami di Galliani di fine maggio (il top player), e le rassicurazioni dello stesso AD e di Barbara a luglio sulla questione lodo Mondadori, al 31 agosto i fatti hanno detto questo. Se sia stata una strategia voluta a causa del pesante passivo di bilancio e del lodo Mondadori, o se sia stata subìta per via di imprevisti o inprevedibili rifiuti e contingenze varie non è dato sapere, così come non è dato sapere se questa sarà la tendenza anche nel futuro prossimo.

La valutazione di carattere tecnico, invece, riguarda in modo specifico la "tipologia" dei giocatori arrivati questa estate e in procinto di arrivare nella finestra di mercato di gennaio. Soggetti come Montolivo, Aquilani e Nocerino, pur essendo ancora giovani, sono discreti giocatori con scarsi, se non nulli, margini di miglioramento. Quello che sono in grado di offrire lo sappiamo già, e il loro rendimento, mediamente, sarà quello offerto in questi anni nelle rispettive squadre. Cosa diversa sarebbe stato puntare, come è stato fatto in attacco con El Shaarawy, su almeno un giovane sui 20/22 anni, assumendo il rischio di un mezzo flop alla Gourcuff, ma anche alimentando la speranza di un nuovo "boom" in stile Kakà. Invece si è deciso di andare su un sicuro, per quanto poco entusiasmante, livello medio.

Quello che infine rimane, è un senso di appiattimento generale e di uno scarso entusiasmo espresso dalla dirigenza e trasmesso, come naturale conseguenza, alla stessa tifoseria. Sensazione che risulterà rafforzata se, come comincio a sospettare, il Montolivo di gennaio sarà il rinforzo di qualità per il centrocampo rossonero del futuro.